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Recensione Huawei Mate 20 Lite

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Huawei Mate 20 Lite

medio gamma con autonomia top
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Simone Scanu, Editor in chief

17 ottobre 2018

I fan Huawei attendono con impazienza il lancio di Mate 20 e Mate 20 Pro, e così la società ha stuzzicato l’appetito con Mate 20 Lite, il membro più economico della nuova line-up, rivelato ad IFA 2018 e rilasciato poco dopo – più di un mese in anticipo rispetto ai due fratelli maggiori.

È una strategia un po’ bizzarra, ma che probabilmente risulterà buona da poter spingere le sue vendite prima dell’arrivo dei nuovi top di gamma. Ciò però non salverà di certo Mate 20 Lite dal confronto con il resto del mercato di fascia media dove purtroppo non riesce a tenere il passo con la concorrenza.

Medio gamma o fascia alta?

A prima vista, come molti telefoni di fascia media, anche Huawei Mate 20 Lite potrebbe facilmente sembrare un telefono di fascia alta. La parte posteriore in vetro e i bordi in alluminio con colori abbinati non offrono alcun indizio riguardo al prezzo.

Sinceramente non ho apprezzato moltissimo l’eccessiva sporgenza di circa 1 mm delle doppie fotocamere posteriori ma ho trovato elegante la trama scelta per l’area fotocamera che coinvolge anche il rapido sensore di impronte digitali perfettamente posizionato. È anche presente lo sblocco tramite tramite riconoscimento del volto, più lento del precedente metodo. Inoltre, senza l’aiuto del sensore infrarosso fa molta fatica negli ambienti bui.

Riguardo l’ergonomia, Mate 20 Lite è abbastanza maneggevole grazie al peso ben bilanciato di 172 g e allo spessore di 7,6 mm di spessore, nonostante il suo schermo da 6,3 pollici. Presente anche un jack per le cuffie da 3,5 mm e la possibilità di espandere la memoria da 64 GB tramite microSD.

Un display LCD da non sottovalutare

Huawei Mate 20 Lite possiede uno schermo LCD da 6,3 pollici con aspect-ratio 19,5:9 e un notch piuttosto ampio, molto simile a quella che si trova su iPhone X ma con meno tecnologia al suo interno.

Nel display c’è sicuramente stato un aggiornamento in quasi ogni aspetto. I colori sono più ricchi e la risoluzione di 2340 x 1080 aiuta davvero tanto. Oltretutto, Mate 20 Lite utilizza una modalità “Risoluzione intelligente” che commuta automaticamente tra risoluzione nativa e 720p per risparmiare batteria. Una funzione che tuttavia non sembra influenzare la nitidezza dell’interfaccia.

I colori sono già ben bilanciati ed è possibile scegliere tra due modalità di colore: normale e vivace. Con quest’ultima impostazione ho notato un eccellente equilibrio e un aspetto più naturale. Nonostante questo display non sia minimamente paragonabile ad un OLED, c’è da dire che questo LCD è davvero ammirevole.

E se non apprezzate il notch, nessun problema! Anche su Mate 20 Lite è possibile nasconderlo con una “barra nera” virtuale.

Prestazioni solide ma non brillanti

Parlando delle performance, le cose si fanno interessanti: Mate 20 Lite è il secondo dispositivo di Huawei alimentato dal chip Kirin 710, un processore octa-core con quattro core a 2.2GHz e altri quattro a 1.7GHz.

Le prestazioni non saranno mai al passo del nuovo Kirin 980 che ci aspettiamo di vedere su Mate 20 e Mate 20 Pro, questo è ovvio, ma offre solide prestazioni per un dispositivo di fascia media, specialmente se lo troviamo equipaggiato da ben 4 GB di RAM. Per quanto riguarda lo storage, possiede già 64 GB di memoria nativa, espandibile con microSD fino a ad altri 256 GB.

Nell’uso quotidiano Mate 20 Lite è uno smartphone piuttosto scattante. Il Kirin 710 è chiaramente abbastanza veloce da gestire la maggior parte dei task con facilità, ma soffre un po’ e rallenta su quelli più impegnativi come i giochi, nonostante il supporto della tecnologia GPU Turbo di Huawei.

Come accennato in precedenza, nel comparto connettività non manca il jack per le cuffie, accompagnato da una porta USB-C per la ricarica e il trasferimento dei dati. Tra le lacune invece troviamo la mancanza di un modulo Bluetooth 5.0 e del chip NFC che esclude l’utilizzo di Google Pay.

Fotografia con supporto AI Huawei

Di sicuro uno dei comparti su cui Huawei sta spingendo di più è quello fotografico, specialmente per quanto riguarda le fotocamere frontali: i due obiettivi da 24MP (f/2.0) e 2MP, sono concepiti principalmente per il rilevamento della profondità per l’effetto bokeh.

Si tratta di un comparto molto ben equipaggiato, naturalmente supportato da una suite software basata sull’intelligenza artificiale, tra cui abbellimenti automatici, sovrapposizioni AR, emoji animati e così via..

Huawei ha dato più forza in termini di megapixel nella parte anteriore rispetto a quella posteriore: sul retro, infatti, troviamo un sensore principale da 20 MP e uno secondario da 2MP, stavolta però con apertura f/1.8.

I selfie non sono per niente male, con scatti nitidi e dettagliati, grazie anche al supporto della modalità AI. La fotocamera posteriore, invece, non è niente di così speciale: gestisce bene gli scatti con scarsa luminosità ma si “inceppa” in alcuni ambienti notturni in cui è presente tanta illuminazione artificiale.

Come abbiamo già detto, anche su Mate 20 Lite è stata ampliata la modalità AI: il riconoscimento della scena regola automaticamente le impostazioni applicando la giusta post-elaborazione. Huawei ha poi aggiunto quattro nuove scene che porta il totale a ben 22.

Un’autonomia davvero mostruosa

Niente male l’autonomia grazie alla batteria da 3750 mAh che ha dato ottimi risultati durante i test. Dopo diverse ore di streaming HD e di gioco, il Mate 20 Lite mi concedeva ancora un abbondante 20% di carica residua.

Di sicuro un risultato del genere non sarebbe possibile con uno dei flagship del momento, mentre Mate 20 Lite mette in mostra un’ottima longevità ed una capacità di resistere un intero giorno di utilizzo con facilità.

E come nella maggior parte degli smartphone Android, anche qui Huawei offre una miriade di opzioni per aumentare ulteriormente le prestazioni della batteria. Si ha infatti la possibilità di consentire al telefono di ottimizzare la propria gestione della batteria, di abbassare la risoluzione del display a 720p e di eliminare completamente alcune applicazioni in background.

Purtroppo, a livello software non è ancora presente Android 9 Pie, dunque nessuna possibilità di poter sfruttare la funzione Adaptive Battery. A bordo troviamo infatti Android 8.1 rivisto graficamente dalla skin EMUI 8.2 di Huawei che apprezzo molto dal punto di vista delle funzionalità ma che comunque a volte non sopporto per alcune scelte progettuali gentilmente prese in prestito da Apple. Tuttavia una scelta non stupida, specie per gli utenti che decidono di passare a Huawei da iPhone.

Le novità introdotte con la versione 8.2 della EMUI sono piuttosto ridotte e in particolare sono focalizzate sull’intelligenza artificiale.

Huawei Mate 20 Lite è disponibile ad un prezzo di listino di € 399 che lo pone in netta competizione con Honor 10, un’altra scelta da non sottovalutare su questa fascia di prezzo. La competizione è molto dura e Huawei avrà il suo bel da fare per scalare un mercato così affollato come quello della fascia media.

 

Due parole sull’autore del post…

Simone Scanu

Simone Scanu

Editor in chief

Fin da giovanissimo, appassionato di tecnologia e dell’ancora primordiale mondo di Internet, ho sviluppato una vera e propria passione per tutto ciò che riguardasse l’informatica.

Negli ultimi anni ho esplorato le logiche dell’alta tecnologia applicata alla Comunicazione, sviluppando un mio Sistema di gestione e strutturazione dei Media in ambito Business.

Gran parte del mio Metodo è stato strutturato grazie al Sistema di Marketing Strutturale di Rialzo Impresa, potendo così concepire un nuovo modo di eseguire il mio lavoro e l’efficacia verso gli Strumenti implementati nei Media dei miei Clienti.

Simone Scanu

Simone Scanu

Editor in chief

Fin da giovanissimo, appassionato di tecnologia e dell’ancora primordiale mondo di Internet, ho sviluppato una vera e propria passione per tutto ciò che riguardasse l’informatica.

Negli ultimi anni ho esplorato le logiche dell’alta tecnologia applicata alla Comunicazione, sviluppando un mio Sistema di gestione e strutturazione dei Media in ambito Business.

Gran parte del mio Metodo è stato strutturato grazie al Sistema di Marketing Strutturale di Rialzo Impresa, potendo così concepire un nuovo modo di eseguire il mio lavoro e l’efficacia verso gli Strumenti implementati nei Media dei miei Clienti.


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